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A debita distanza

Il Politeama approda in tv e regala alla città il primo spettacolo della stagione
Il palcoscenico è quello del Politeama ma il pubblico assisterà dallo schermo domestico, sintonizzato sull’emittente Tv Prato (canale 74): così andrà in scena lo spettacolo “A debita distanza”, domenica 27 dicembre (alle 21) con replica domenica 3 gennaio (alle 14.30).
Prima assoluta
Produzione: Arca Azzurra
A DEBITA DISTANZA
da Decamerone e I Racconti di Canterbury
di Ugo Chiti
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
Novelle e racconti di burle, intrighi e beffe al tempo del lockdown, sulle orme di Boccaccio e Chaucer. A riannodare i fili di suggestioni narrative presenti nelle più conosciute pagine della letteratura medievale, divenute oggi più mai attuali durante la pandemia, sono un grande regista toscano come Ugo Chiti e cinque attori sul palcoscenico: Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci.
Per lo spettacolo il regista Ugo Chiti si è ispirato alla seconda e alla terza novella di Boccaccio mentre per I racconti di Canterbury il riferimento è a La donna di Bath. Settantacinque minuti di divagazioni letterarie, riflessioni tragicomiche e pensieri arguti in compagnia del pittore Calandrino e della moglie Monna Tessa, oppure della coppia formata dal prete da Varlungo e Monna Belcolore. Infine, il personaggio femminile descritto da Chaucer alle prese con i suoi pellegrinaggi. Del resto, non ha bisogno di presentazioni il regista toscano Ugo Chiti, drammaturgo, sceneggiatore, da quasi quarant’anni anima di Arca Azzurra Teatro. Vincitore di sette David Donatello (l’ultimo per la sceneggiatura di Dogman), nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con i registi Giovanni Veronesi, Francesco Nuti e Matteo Garrone.
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Prendi un pugno di novelle la cui distanza dal nostro XXI secolo è abissale, un’epoca (il Trecento) feconda per grandi progetti narrativi e imprese letterarie: dal Decamerone di Boccaccio a I Racconti di Canterbury di Chaucer. Aggiungi l’adattamento sui testi originali firmato da Ugo Chiti e la sua capacità di giocare con il linguaggio dei grandi maestri del passato. Nasce così uno spettacolo di schermaglie amorose, racconti di burle, intrighi e beffe, dove la “debita distanza” è data dal rispetto verso l’originale, ma anche dalla volontà d’essere il più vicino possibile al pubblico parlandogli al cuore, allo spirito, facendogli immaginare storie nate dal suo vissuto e dalla sua memoria. A debita distanza non è solo un titolo figlio dei tempi, richiamo sicuro d’attualità per lo spettatore. Evoca immagini, scambi, sottintesi, luoghi, geografie fantastiche, situazioni, intrighi, suggestioni. Ma soprattutto, è l’idea che fa scaturire immediatamente un distanziamento tutt’altro che sociale, semmai fisico fra l’attore e lo spettatore, tra il narratore e l’ascoltatore. Una distanza che è appunto fisicamente misurabile, ma che umanamente, appassionatamente, gioiosamente, tragicamente deve annullarsi, anzi trasformarsi in qualcosa di coinvolgente e fisico.